24.09.2020
PUBBLICATI I RISULTATI EUROPEI DELLA SURVEY SUL MERCATO DELLO STREAMING: GLI ARTISTI CHIEDONO PIÙ DIRITTI
La campagna #Payperformers ha pubblicato i risultati europei della survey
realizzata con l’obiettivo di conoscere le opinioni e le esperienze degli
artisti riguardo ai propri diritti e alla loro gestione in particolare nel
mercato digitale.
I risultati dell’indagine, che ha coinvolto quasi 6000 artisti provenienti da 27 paesi, confermano quanto già emerso a luglio in Italia (vedi news e articolo La Repubblica), e evidenziano la necessità di un intervento comune che vada nella direzione di tutelare gli artisti nell’ambito del mercato dello streaming.
Il 90% degli artisti europei intervistati dichiara di non ricevere alcuna remunerazione per gli utilizzi streaming delle proprie opere o indica come questa sia comunque inferiore ai 1000 euro annui.
I risultati della survey sono sconfortanti soprattutto se letti nel pieno dell’emergenza Coronavirus che oltre a mettere in ginocchio migliaia di artisti e addetti ai lavori e allo stesso tempo ha visto il mercato dello streaming crescere esponenzialmente a solo vantaggio dei produttori e delle piattaforme.
La survey evidenzia anche quanto gli artisti ripongano un forte e diffuso sentimento di fiducia nei confronti delle rispettive società di collecting. Il 68% degli intervistati vorrebbe affidare loro la raccolta e distribuzione dei propri diritti streaming in quanto ritiene efficace il ruolo svolto dalle organizzazioni di gestione collettiva nella raccolta dei compensi per la musica trasmessa da radio e tv, per le registrazioni diffuse in luoghi pubblici (bar, palestre, esercizi commerciali, supermercati).
Gli artisti chiedono a gran voce ai legislatori nazionali una riforma dell’attuale sistema affinché venga riconosciuto loro il diritto ad una equa remunerazione da parte delle piattaforme streaming, così come espressamente indicato nella Direttiva europea sul Copyright.
Per saperne di più sui risultati della survey e sulla campagna #PayPerformers:
https://www.payperformers.eu/
https://www.facebook.com/PayPerformers/posts/172145011125311
https://www.instagram.com/p/CFhYod-lWjT/?igshid=5ufq0gihnhyd
I risultati dell’indagine, che ha coinvolto quasi 6000 artisti provenienti da 27 paesi, confermano quanto già emerso a luglio in Italia (vedi news e articolo La Repubblica), e evidenziano la necessità di un intervento comune che vada nella direzione di tutelare gli artisti nell’ambito del mercato dello streaming.
Il 90% degli artisti europei intervistati dichiara di non ricevere alcuna remunerazione per gli utilizzi streaming delle proprie opere o indica come questa sia comunque inferiore ai 1000 euro annui.
I risultati della survey sono sconfortanti soprattutto se letti nel pieno dell’emergenza Coronavirus che oltre a mettere in ginocchio migliaia di artisti e addetti ai lavori e allo stesso tempo ha visto il mercato dello streaming crescere esponenzialmente a solo vantaggio dei produttori e delle piattaforme.
La survey evidenzia anche quanto gli artisti ripongano un forte e diffuso sentimento di fiducia nei confronti delle rispettive società di collecting. Il 68% degli intervistati vorrebbe affidare loro la raccolta e distribuzione dei propri diritti streaming in quanto ritiene efficace il ruolo svolto dalle organizzazioni di gestione collettiva nella raccolta dei compensi per la musica trasmessa da radio e tv, per le registrazioni diffuse in luoghi pubblici (bar, palestre, esercizi commerciali, supermercati).
Gli artisti chiedono a gran voce ai legislatori nazionali una riforma dell’attuale sistema affinché venga riconosciuto loro il diritto ad una equa remunerazione da parte delle piattaforme streaming, così come espressamente indicato nella Direttiva europea sul Copyright.
Per saperne di più sui risultati della survey e sulla campagna #PayPerformers:
https://www.payperformers.eu/
https://www.facebook.com/PayPerformers/posts/172145011125311
https://www.instagram.com/p/CFhYod-lWjT/?igshid=5ufq0gihnhyd
