DIRITTO DELL'UE E INTERNAZIONALE - Normativa

Risoluzione UE 17.01.2024 (2023/2054(INI)) Mercato streaming musicale

Il Parlamento europeo, mediante l’adozione di questa risoluzione, esprime una netta posizione nell’ambito del dibattito sul rapporto tra piattaforme streaming, da un lato, e autori e artisti interpreti o esecutori musicali dall’altro, indicando le linee che l’azione legislativa europea dovrebbe seguire per riequilibrare le sperequazioni rilevate.
In particolare, l’istituzione europea, riconoscendo il valore centrale del contributo creativo e artistico di autori e artisti, denuncia il mancato riconoscimento di una remunerazione di questi ultimi adeguata alla reale entità del loro contributo alla crescita del settore musicale mediante lo streaming. Se, infatti, il settore musicale appare globalmente in crescita, si assiste ad uno “squilibrio significativo che deve essere affrontato” nella distribuzione dei ricavi da streaming.
Diversi studi, puntualmente citati nella risoluzione, evidenziano che “la maggior parte degli autori e degli interpreti o esecutori non percepisce sufficienti ricavi dallo streaming musicale”.
Sul punto, sono purtroppo confermate anche a livello europeo le medesime conclusioni emerse dalla ricerca recentemente realizzata e pubblicata in Italia dall’Università Cattolica di Milano (link).
 
Il Parlamento, inoltre, non nasconde la prassi dell’industria delle grandi piattaforme di “considerare i diritti degli autori (e degli artisti, ndr) come un bene gratuito ai fini delle proprie strategie commerciali e promozionali” e invita, anzi, le piattaforme ad adoperarsi attivamente per garantire maggiore trasparenza e tracciabilità degli utilizzi di musica (per esempio attraverso i vari codici di identificazione internazionale diffusi nel settore), tenuto conto, tra l’altro, delle crescenti sfide poste dall’intelligenza artificiale.  
Vi è poi un invito alla Commissione a valutare l’impatto delle pratiche contrattuali esistenti sulla diversità culturale e sul principio della remunerazione adeguata e proporzionata, sancito dalla Direttiva Copyright (link) come caposaldo della protezione dei titolari dei diritti. A questo proposito, il testo contiene anche un richiamo al fondamentale ruolo degli organismi di gestione collettiva, come Itsright, alla luce della Direttiva Barnier (link).   La risoluzione esprime un autorevole e forte invito nei confronti del legislatore UE, con un messaggio che non lascia alcun dubbio: un intervento deciso nei confronti delle grandi piattaforme di streaming e a favore di autori e artisti non è più rimandabile.
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