Il Regolamento, inserito nella strategia del Mercato Unico Digitale promossa dalla
Commissione europea, vuole superare i limiti posti dalle legislazioni nazionali
che comportano obblighi di localizzazione dei dati in una determinata area
geografica e eliminare gli ostacoli tecnici, giuridici e contrattuali alla
mobilità dei dati intra-UE.
Tali
limiti, infatti, provocano scarsa concorrenza nell’ambito dei servizi di
trattamento di dati e costituiscono un freno all’innovazione, in contrasto con
i generali principi europei di libertà di prestazione dei servizi e diritto di stabilimento.
L’art. 1
delinea l’oggetto del Regolamento, che garantisce la “libera circolazione dei dati diversi dai dati personali all'interno
dell'Unione stabilendo disposizioni relative agli obblighi di localizzazione
dei dati, alla messa a disposizione dei dati alle autorità competenti e alla
portabilità dei dati per gli utenti professionali”.
I dati
non personali sono identificati a
contrario rispetto ai dati personali, definiti dal Regolamento (UE) 2016/679,
che resta in vigore senza alcun pregiudizio.
Il
regolamento si applica alle attività di trattamento di dati elettronici non
personali se (a) fornite come servizio ad utenti residenti o stabiliti
nell'Unione, o (b) effettuate da una persona fisica o giuridica residente o
stabilito nell'Unione per le proprie esigenze (art. 2).
Gli
obblighi di localizzazione dei dati, in particolare, sono “vietati a meno che siano giustificati da motivi di sicurezza pubblica
nel rispetto del principio di proporzionalità” (art. 4).
Resta
però salva la facoltà delle autorità nazionali di ottenere l’accesso ai dati
per l’esercizio delle proprie funzioni.
La
Commissione europea, infine, promuove lo sviluppo di codici di condotta “al fine di contribuire a un'economia dei
dati competitiva basata sui principi della trasparenza e dell'interoperabilità”.
Si
potrebbe aprire una prospettiva interessante, quindi, anche per la libera
circolazione dei dati in materia di gestione collettiva dei diritti connessi.
Il Regolamento, in vigore dal 18 dicembre 2018, sarà applicabile in tutti gli Stati UE dal 18 giugno 2019.