DIRITTO DELL'UE E INTERNAZIONALE - Normativa

Regolamento 2018/1807/UE 14.11.2018 sulla circolazione dei dati non personali

Libera circolazione dei dati non personali nell’UE: il quadro generale

Il Regolamento, inserito nella strategia del Mercato Unico Digitale promossa dalla Commissione europea, vuole superare i limiti posti dalle legislazioni nazionali che comportano obblighi di localizzazione dei dati in una determinata area geografica e eliminare gli ostacoli tecnici, giuridici e contrattuali alla mobilità dei dati intra-UE.
Tali limiti, infatti, provocano scarsa concorrenza nell’ambito dei servizi di trattamento di dati e costituiscono un freno all’innovazione, in contrasto con i generali principi europei di libertà di prestazione dei servizi e diritto di stabilimento.  
L’art. 1 delinea l’oggetto del Regolamento, che garantisce la “libera circolazione dei dati diversi dai dati personali all'interno dell'Unione stabilendo disposizioni relative agli obblighi di localizzazione dei dati, alla messa a disposizione dei dati alle autorità competenti e alla portabilità dei dati per gli utenti professionali”.  
I dati non personali sono identificati a contrario rispetto ai dati personali, definiti dal Regolamento (UE) 2016/679, che resta in vigore senza alcun pregiudizio.  
Il regolamento si applica alle attività di trattamento di dati elettronici non personali se (a) fornite come servizio ad utenti residenti o stabiliti nell'Unione, o (b) effettuate da una persona fisica o giuridica residente o stabilito nell'Unione per le proprie esigenze (art. 2).  
Gli obblighi di localizzazione dei dati, in particolare, sono “vietati a meno che siano giustificati da motivi di sicurezza pubblica nel rispetto del principio di proporzionalità” (art. 4). Resta però salva la facoltà delle autorità nazionali di ottenere l’accesso ai dati per l’esercizio delle proprie funzioni.  
La Commissione europea, infine, promuove lo sviluppo di codici di condotta “al fine di contribuire a un'economia dei dati competitiva basata sui principi della trasparenza e dell'interoperabilità”.  
Si potrebbe aprire una prospettiva interessante, quindi, anche per la libera circolazione dei dati in materia di gestione collettiva dei diritti connessi.  

Il Regolamento, in vigore dal 18 dicembre 2018, sarà applicabile in tutti gli Stati UE dal 18 giugno 2019.  
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