05.03.2015

DIRITTI CONNESSI, LIBERALIZZAZIONE INCOMPIUTA: UNO STUDIO DELL’ISTITUTO BRUNO LEONI.

Tra gli interventi necessari: garantire agli artisti la libertà di negoziare i propri diritti, in autonomia dai discografici.


La liberalizzazione dei diritti connessi resta oggi incompiuta. Diversi ostacoli rallentano lo sviluppo di un contesto realmente competitivo; modifiche normative si rendono necessarie per  rendere pienamente operativo il mercato dei diritti degli artisti.

È questa la sintesi del focus realizzato da Diego Menegon per l’Istituto Bruno Leoni (IBL) “Diritti connessi, le regole sbagliate che ostacolano la concorrenza”, studio pubblicato a pochi giorni di distanza dall’approvazione del disegno di legge sulla concorrenza (fine febbraio), che ha di fatto lasciato incompleta la  liberalizzazione del mercato dei diritti connessi.

Il documento evidenzia la necessità di garantire anche agli artisti di area musica la facoltà di gestire liberamente i propri diritti, in autonomia dai discografici. Tra gli interventi normativi necessari il focus di IBL sottolinea la necessità di riformare la legge sul diritto d’autore. Questa, infatti, attualmente attribuisce al produttore discografico il potere di negoziare e incassare in maniera esclusiva per sé e per i suoi artisti tutti i compensi che vengono pagati dagli utilizzatori; in un simile contesto l’artista vive, oggi, in una condizione di anacronistica dipendenza dal produttore.


ITSRIGHT
- fin dall’origine tra i promotori del processo di liberalizzazione del mercato dei diritti connessi – sostiene, da tempo, la necessità di riconoscere anche agli artisti musicali ed alle organizzazioni che li rappresentano il diritto di agire con indipendenza ed autonomia dai discografici per la tutela diretta dei propri interessi. L’obiettivo è quello di rafforzare, su basi realmente paritetiche, l’alleanza naturale tra produttori e artisti per spendere insieme una rinnovata credibilità negoziale nei confronti di tutti gli utilizzatori di musica.

Focus "Diritti connessi, le regole sbagliate che ostacolano la concorrenza" di Diego Menegon

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