DIRITTO ITALIANO - Giurisprudenza

Ordinanza Tribunale di Roma 09.01.2014 (composizione monocratica, dott. Cricenti)

Liberalizzazione della gestione collettiva dei diritti connessi: una vittoria storica per Itsright


Il caso
Nuovo Imaie ricorre in via d’urgenza al Tribunale di Roma ritenendo illegittimo l’accordo concluso tra Itsright S.r.l. e SCF – Consorzio dei Fonografici relativo alla raccolta e distribuzione dei compensi spettanti agli artisti interpreti o esecutori. Nuovo Imaie, infatti, afferma di essere l’unico soggetto legittimato ex lege all’intermediazione dei diritti connessi e chiede al giudice di sospendere l’efficacia del contratto Itsright-SCF, in quanto nullo, e di sottoporre a sequestro conservativo la somma già percepita da Itsright in esecuzione dell’accordo.
Il Tribunale di Roma si pronuncia con un’ordinanza esemplare.

La decisione del Tribunale di Roma (composizione monocratica)
Respinta l’eccezione di incompetenza territoriale del tribunale di Roma promossa da Itsright, il giudice ritiene che, innanzitutto, manchino i presupposti per la concessione sia del provvedimento cautelare d’urgenza di sospensione dell’accordo Itsright-SCF sia del sequestro conservativo. Soprattutto, per il giudice il ricorso è infondato nel merito. Nuovo Imaie, infatti, sbaglia nell’affermare che in Italia il monopolio legale nella raccolta e distribuzione dei diritti connessi spettanti agli artisti è a lui riservata, perché “l’art. 39 della legge n. 27 del 2012, entrato in vigore l’8 aprile 2012, ha disposto che: “l’attività di amministrazione e intermediazione dei diritti connessi al diritto d’autore di cui alla legge 22 aprile 1941, n. 633, in qualunque forma attuata, è libera” (c.d. decreto Monti sulla liberalizzazione). Tale monopolio, del resto, non è sancito da alcuna norma di legge e “non può certo ricavarsi per interpretazione trattandosi di uno statuto eccezionale rispetto al principio della libera concorrenza”.
Il Tribunale di Roma decide dunque senza indugio: la liberalizzazione è sicura e gli artisti possono scegliere il proprio “collettore di compensi” in base alla convenienza. Infine, ritenendo che sia una questione complicata da decidere nel merito, il giudice non si pronuncia sulla natura collettiva o individuale del diritto al compenso per copia privata (anche se lascia intendere di aderire alla seconda tesi).

Perché questa ordinanza è importante?
Con questa ordinanza, Itsright ha ottenuto un fondamentale riconoscimento della legittimità della sua attività, la cui piena liberalizzazione non può più essere messa in discussione. Un’affermazione della libertà di tutti gli artisti interpreti o esecutori di affidare la gestione dei propri diritti alla collecting da loro prescelta.
Per inciso, Nuovo Imaie ha proposto reclamo dinanzi al collegio contro questa ordinanza ma anche tale giudice ha rigettato il ricorso, in questo caso accogliendo l’eccezione di incompetenza territoriale del Tribunale di Roma sollevata da Itsright e confermando, per il resto, l’ordinanza del giudice monocratico.
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