“I tempi sono maturi per portare a compimento la liberalizzazione dei diritti connessi, per garantire anche agli artisti di area musica il potere di negoziare liberamente i propri diritti, in autonomia dai discografici”, ha commentato Gianluigi Chiodaroli, Presidente di ITSRIGHT, intervenuto, nel corso della presentazione di Imbizzarriti (di Francesco Schlitzer, ed. Contrasto), libro che vede la partecipazione degli attori aderenti a ARTISTI 7607 e racconta il percorso che ha portato alla liberalizzazione dei diritti connessi.
ITSRIGHT è stata, fin dall’origine, tra i promotori del processo di liberalizzazione del mercato dei diritti connessi musicali, sostenendo la necessità di modernizzare e riformare il sistema di rappresentanza dei diritti degli artisti nel nostro paese, sull’esempio di quanto avviene da tempo negli altri paesi europei.Ci sono voluti quattro anni per centrare questo obiettivo, per superare la gestione monopolistica dei diritti connessi e confermare anche in Italia il principio di libertà, per gli artisti, di scegliere a chi affidare la gestione dei propri diritti.
Ora è tempo di portare a compimento il lavoro fin qui svolto. Nel mercato musicale italiano gli artisti vivono, infatti, ancora una condizione di anacronistica subordinazione rispetto alla figura del produttore discografico, che detiene il potere di negoziare ed incassare in maniera esclusiva per sé e per i suoi artisti tutti i compensi che vengono pagati dagli utilizzatori.
È giunto il momento di riconoscere anche agli artisti musicali ed alle organizzazioni che li rappresentano il diritto di agire con indipendenza ed autonomia dai discografici per la tutela diretta dei propri interessi.
“Non si tratta di distruggere il positivo lavoro sin qui svolto da organizzazioni, come SCF, che hanno negli anni costruito e consolidato in Italia il mercato dei diritti connessi. Al contrario, l’obiettivo è quello di rafforzare, su basi realmente paritetiche, l’alleanza naturale tra produttori e artisti per spendere insieme una rinnovata credibilità negoziale nei confronti di tutti gli utilizzatori di musica”, precisa Gianluigi Chiodaroli.